L'ondata di calore che non risparmia nemmeno le vette alpine
Meteorologia
L'ondata di calore che non risparmia nemmeno le vette alpine Meteorologia

Giorni di caldo intenso su tutto il centro-nord da oltre una settimana, con la colonnina di mercurio che ha raggiunto e superato in alcune città anche i 40 °C. E' la conseguenza della terza ondata di calore dell'estate 2023, iniziata il 13-14 agosto (le altre due, pressoché consecutive, si collocano nella seconda metà di luglio) quando un promontorio anticiclonico di matrice subtropicale si è espanso dal nord Africa prima sulla Spagna, poi sul sud della Francia e sul centro-nord Italia, disponendo il proprio asse in direzione da sud-ovest verso nord-est.

La penisola iberica, la Francia e il sud della Germania hanno ricevuto il maggior apporto di aria subtropicale di origine marittima, quindi più umida, mentre le Alpi e il centro-nord Italia, trovandosi sul margine sud-orientale dell'anticiclone, sono stati investiti da correnti più secche dai quadranti settentrionali. Su queste zone ha agito maggiormente la compressione dovuta alla massa d'aria calda in quota, tipica di questa struttura anticiclonica e si sono registrate altezze di geopotenziale veramente elevate con isoterme a 850 hPa (1600 m di quota) fino a 22-23 °C.
L'attivazione di correnti secche da nord-est ha favorito un ulteriore aumento delle temperature sulle zone sottovento all'Appennino, in particolare in Liguria e in Toscana. Il 24 agosto la stazione meteorologica di Firenze Peretola ha raggiunto 41.1°C, battendo il record precedente (40.8 °C) per la terza decade agosto dal 1953, rilevato appena il giorno precedente. Il disagio si avverte in modo importante anche a causa di temperature elevate durante la notte, nonostante i bassi tassi di umidità, complice il vento da nord-est che, rimescolando l'aria nei bassi strati, inibisce il raffreddamento notturno. A Firenze, martedì 22 agosto alle nove di sera si registravano ancora temperature attorno ai 30 °C. 

 

nonostante i bassi tassi di umidità temperature elevate anche la notte, complice il vento da nord-est che rimescola l'aria nei bassi strati e inibisce così il raffreddamento notturno 

 

 

temperature in quota

 

Temperature terribilmente elevate anche in montagna: per trovare 0 °C bisogna andare oltre i 4500/5000 metri di quota

La subsidenza anticiclonica ha determinato movimenti di aria dalle alte quote verso il basso, causando un riscaldamento della colonna d'aria alla media e bassa troposfera. Questo ha favorito un deciso rialzo dello zero termico che sulle Alpi occidentali ha raggiunto valori record. I radiosondaggi di Novara e Payerne (Svizzera) hanno registrato una quota dello zero termico di 5328 m e 5298 m nella giornata del 21 agosto. Tra lunedì 21 e martedì 22 agosto sul Monte Rosa, alla Capanna Margherita (4550 metri), la temperatura non è mai scesa sotto lo zero, nemmeno nelle ore notturne. Nelle notti precedenti era scesa sotto zero solo per qualche ora. Per questo motivo gran parte dei ghiacciai alpini si trova da giorni in uno stato di fusione continua e per i prossimi giorni non si prevedono variazioni cosi significative da invertire la tendenza.   

 

zero termico altezza

Le aree in rosa chiaro sono quelle dove il modello stima che lo zero termico si possa trovare ad una quota tra i 5000 e 5500 metri

payerne radiosondaggi

Le quote più elevate del limite di zero gradi finora registrate durante i radiosondaggi di Payerne. (MeteoSvizzera)

 

Tendenza per fine agosto

Un deciso cambio di rotta è atteso invece per l'inizio della prossima settimana. Tra domenica 27 e lunedì 28 una perturbazione atlantica interesserà probabilmente il centro-nord Italia, portando temporali anche di forte intensità e un sensibile calo delle temperature, che si riporteranno in media o temporaneamente al di sotto. 
Daremo ulteriori dettagli nel video che pubblicheremo venerdì 25 agosto sul canale YouTube del LaMMA, nel consueto appuntamento dedicato al meteo della settimana.